Ragusa Ibla, il set di Montalbano

Succede solo in Italia, e una volta tanto è un primato positivo: molti film per la televisione rendono celebri alcune località del Belpaese. O forse viceversa. Sta di fatto che Il commissario Montalbano, tratto dai racconti di Andrea Camilleri, ha fatto conoscere gli incantevoli scorci di Ragusa Ibla. È il quartiere antico della città sicula, interamente costruito secondo lo stile tardo barocco siciliano. Sarà un caso che Ragusa fa parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco?

Tutto parte da un evento tragico: il terremoto del 1693 distrusse il centro storico e la ricostruzione seguì rigorosamente i canoni del barocco siciliano. Oggi Ragusa Ibla conserva gelosamente le architetture e un modus vivendi che non si è arreso alla globalizzazione.

Visitando il quartiere, i turisti percorrono l’itinerario di Vigata, cioè il percorso nel cuore di Ragusa Ibla che tocca i luoghi della serie televisiva. Un modo per scoprire l’habitat di Montalbano e allo stesso tempo gli scorci più belli del quartiere.

Immagine panoramica di Ragusa Ibla

Ragusa Ibla al calar del sole. © Phantom65.

Piazza Pola è la prima tappa, calcata da Zingaretti durante la risoluzione dei casi più intrigati. Altra location turistica e cinematografica allo stesso tempo è il Duomo di San Giorgio. Spicca sull’antistante piazza con la facciata barocca e l’interno a croce latina è diviso in tre navate. Anche la Chiesa di Santa Maria delle Scale ha arricchito più volte il set televisivo con la sue forme barocche.

Ma Ragusa Ibla è molto altro. Nel centro storico sorgono circa cinquanta chiese e decine di palazzi barocchi, che fanno del quartiere ragusano uno scrigno di storia e arte dal fascino inimitabile. Il Giardino Ibleo offre viste mozzafiato sulle valli sottostanti. Costruito nell’Ottocento, include tre chiese da visitare e uno spazio verde per il relax.

Se Ragusa Ibla è il tempio del barocco siciliano, non sfigurano gli altri quartieri della città. E i dintorni, impreziositi da costruzioni che meglio di qualsiasi manuale raccontano il passato siciliano. Come il Castello di Donnafugata, architettura nobiliare ottocentesca a pochi chilometri dal caldo mare africano.

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