Sepino, perla artistica del Molise

C’è la Sepino di stampo medievale, meta di molti visitatori e il cui centro è entrato a far parte dei Borghi più Belli d’Italia. Poi c’è quella che risale ai Romani, conservata nel sito archeologico di Altilia. Entrambe raccontano i trascorsi millenari di questo scorcio molisano all’ombra del Massiccio del Matese. Oggi circa duemila abitanti tengono vivo un paese ancora legato alle sue profonde radici.

La storia di Sepino è raccontata dalle vie del borgo che si diramano dalla piazza centrale, o dai vari monumenti che arricchiscono il nucleo antico. Secoli non molto diversi da quelli trascorsi nel resto del Sud d’Italia, ma che hanno lasciato intatto l’aspetto originario del paese.

La “moderna” Sepino nacque quando gli abitanti abbandonarono Saepinum per rifugiarsi nel borgo. La comunità locale, infatti, si raccolse attorno al Castellum Saepini e organizzò lì la loro nuova vita. Ormai sono passati alcuni secoli, ma camminando per le vie di Sepino si capta ancora un’atmosfera d’altri tempi.

Zona archeologica di Attilia con la vecchia Saepinum.

Scorcio della vecchia Saepinum nell’area archeologica di Altilia.

I visitatori che giungono a Sepino rimangono affascinati dal centro storico che ha conservato, intatto, il suo aspetto medievale. Si lasciano conquistare dai monumenti simbolo del borgo, tra i quali spicca la Chiesa di Santa Cristina. Questo luogo di culto conserva le spoglie della religiosa e preziosi arredi interni. E non si perdono nemmeno la Chiesa di San Lorenzo con il campanile romanico e la Chiesa di Santa Maria Assunta.

Altra visita d’obbligo è alla zona archeologica di Altilia. Qui ancora sorgono i resti della vecchia Saepinum: dal Foro romano alla Basilica fino alle antiche terme. Tutta l’area è meta di turisti che assistono anche agli eventi organizzati in estate.

Le tradizioni e il folklore di Sepino sono protagonisti in molte manifestazioni organizzate durante l’anno. La notte di Capodanno, ad esempio, per le vie del paese si odono i suoni del bufù, strumento artigianale ricavato da botti di legno. Pochi giorni dopo è la volta della Festa di Santa Cristina che onora la protettrice della città.

Sepino, insomma, è un borgo sempre da scoprire: anche nei primi caldi del mese di maggio!

I commenti sono chiusi