La rinascita turistica di Larino

Larino nel 2002 è entrata nelle cronache nazionali per il tragico sisma che ha sconvolto il suo centro storico, causando molte vittime in una scuola locale. Per fortuna il terremoto è ormai solo un brutto ricordo, e oggi questo piccolo borgo molisano vive una felice rinascita turistica. Scopriamo insieme i tratti storici e artistici del centro storico.

La storia di Larino non è molto diversa da quella del Sud d’Italia. Celato tra le distese di ulivi che colorano di verde le colline circostanti, il borgo ha vissuto alterne vicende fin dalla fondazione etrusca. Dopo l’arrivo dei Romani, è stato protagonista delle dominazioni straniere fino al Risorgimento. Nel 2002 si apre un periodo buio per la città, con il terremoto che in una scuola elementare uccise 27 bambini e un’insegnante.

I lavori di ristrutturazione avvenuti in questi anni ha riportato il centro di Larino al suo originario splendore. Tra le architetture che meritano una visita spicca il Duomo: costruito tra il XIII e il XIV secolo, conserva ancora parte del suo aspetto originario. La facciata sfoggia uno stile gotico in pietra grezza e un portale in legno con arco ogivale. Al suo interno si notano tre navate e un altare del XVIII secolo. Il campanile, infine, si erge nel cielo di Larino con una costruzione del XV secolo.

Il Duomo di Larino

Interno del Duomo di Larino. © diffendale.

Tra i monumenti di Larino merita particolare attenzione il Palazzo Ducale, costruito su una fortezza del XII secolo. Oggi presenta molte stanze arricchite da affreschi e opere di differenti epoche. Altro luogo storico di Larino è l’anfiteatro, tuttora visibile a pochi minuti dal centro storico.

Larino ancora oggi rimane attaccata alle tradizioni culturali del Molise. Ogni anno in occasione della festa in onore di San Pardo si celebra una delle feste più belle d’Italia. La Carrese di San Pardo, così, vede come protagonisti tanti carri decorati che sfilano per le vie del paese. A trainare questo simbolo della cultura di un tempo ci sono pecore, vitelli, buoi. Emblemi, anch’essi, di una tradizione contadina ancora viva nella memoria di Larino.

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