Monferrato, terra di vini e castelli

Nell’immaginario collettivo turistico il Monferrato è associato all’enogastronomia di qualità. In questo scorcio di campagna piemontese si estendono distese di vigneti da cui nascono famosi vini. Meno conosciuti, invece, sono i castelli: antiche fortificazioni che raccontano la storia del Piemonte attraverso le sue vicende belliche.

Questa regione storica inizia con il Basso Monferrato. Casale Monferrato ne è il fulcro e vanta un centro storico ricco di monumenti. È attorniato dalle risaie e dalle terre del Barbera e del Grignolino.

Il Castello dei Paleologi ad Acqui fu costruito nel Trecento e svolse un ruolo di primo piano nelle vicende belliche della città. Oggi funge da centro culturale ed è in parte visitabile. Il Castello di San Giorgio Monferrato, invece, spicca sull’omonimo borgo e ricorda la storia altomedievale segnata dalle lotte contro i Saraceni.

Vista del Castello dei Paleologi di Acqui Terme. © mastino70.

Vista del Castello dei Paleologi di Acqui Terme. © mastino70.

Il Basso Monferrato svela parte della sua identità storica con il Castello di Camino, tra i più belli d‘Italia. Di questa costruzione si apprezzano gli interni affrescati e i cortili: sfondi perfetti per matrimoni e riprese cinematografiche.

Il percorso alla ricerca dei castelli nel Monferrato prosegue verso sud e conduce nelle terre a confine con la Liguria. Lo sfondo bucolico non muta, ma cambiano i vini d’eccellenza dell’Alto Monferrato: il Moscato, il Brachetto e il Dolcetto sono i frutti di una tradizione vinicola ancestrale.

Continuando in questo connubio eno-artistico incontriamo il Castello di Salabue, oggi trasformato in una struttura ricettiva. Per la posizione strategica ha rivestito un ruolo di primo piano negli ultimi conflitti mondiali, e conserva importanti documenti bellici. Il Castello di Prasco, infine, mostra solo in parte l’originaria struttura feudale. Rilevanti sono alcune parti delle mura storiche e la neviera esterna usata per conservare i cibi.

Nel Monferrato, una bottiglia di vino locale si apre per accompagnare i piatti celebri in tutto il mondo: dagli agnolotti ai tajarin, fini tagliatelle, fino alla bagna càuda a base di acciughe e olio extravergine d’oliva. Eccellenze di una regione storica colma di tradizioni contadine.

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