Palmanova, la città “stellare”

Se c’è una caratteristica ricorrente che definisce Palmanova, questa è la perfetta regolarità. La località, fiore all’occhio del turismo nel Friuli Venezia Giulia, è caratterizzata dalla sua particolare forma urbanistica: dal centro si dipartono nove punte, a formare una stella ben visibile perfino dai satelliti!

Ma l’ossessione per le forme geometriche sembra aver caratterizzato la storia di Palmanova. L’idea di precisione è dovuta alla funzione militare che svolgeva in passato. Al pari di altre città-fortezza, anche Palmanova nacque dall’esigenza della Repubblica di Venezia di contrastare gli attacchi stranieri. Gli abitanti locali conobbero periodi finalmente pacifici dopo l’annessione al nascente Regno d’Italia.

È in quest’ottica militare che deve essere interpretata la fissazione per la precisione. Le tre porte d’ingresso hanno assunto nomi in funzione del loro orientamento: Porta Udine, Porta Aquileia e infine Porta Cividale. Nel corso dei secoli, poi, sono state realizzate ben tre cerchie di fortificazioni, l’ultima delle quali nei primi anni dell’Ottocento per volontà di Napoleone Bonaparte.

Mappa storica di Palmanova

Curiosa mappa seicentesca di Palmanova, dove si distingue la forma a stella.

Attraversato uno dei tre ingressi, si giunge dritti in Piazza Grande. Rigorosamente con una forma geometrica esagonale, e non poteva essere altrimenti, sulla piazza si ergono le meraviglie architettoniche che Palmanova può vantare. Come il Duomo Dogale: egregio esempio di architettura veneziana, al cui interno sono conservate opere artistiche di assoluto pregio.

Nel Civico Museo Storico, come in tutti i musei cittadini del resto, si può avere una visione obiettiva della complessa storia di Palmanova e i tanti “perché” della forma geometrica a stella. È poi d’obbligo una visita al Museo Storico Militare, grande serbatoio di storia locale!

Palmanova si raggiunge facilmente da Udine, che dista circa trenta chilometri, mentre un’analoga distanza la separa dal mare del Friuli Venezia Giulia.

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